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Body Shaming: quando pur di vendere… si esagera

Tempo di lettura: 4 minuti

In questo articolo parlerò di Body Shaming, generato magari anche involontariamente, dalle dubbie pratiche di ricerca clienti “fai-da-te” sul web e sui social. Un atto estremamente fastidioso per chi ne è vittima.

Tratto questo argomento perché un utente mi ha chiesto di farlo in una lunga e-mail: mi ha chiesto cortesemente di parlarne, per cercare di “sensibilizzare” chi leggerà questo articolo, di raccontare la sua storia per aiutare chi, come lei, è oggetto di questo “martellamento” continuo da parte dei “venditori/spalmatori seriali”.

Agata (la chiameremo così), è stata ed è ancora oggi, vittima di Body Shaming, per mano proprio di tanti networker online, che cercano di propinarle diete miracolose, beveroni e pozioni magiche per dimagrire.

Body Shaming: cos’è?

Come si apprende velocemente su Wikipedia, il Body Shaming (derisione del corpo) è l’atto di prendere in giro una persona per il suo aspetto fisico.

Non si parla di Body Shaming solo per questioni legate al peso corporeo o alla forma fisica. Ad essere presi di mira possono essere anche l’altezza o la bassezza, la presenza o l’assenza della peluria sul corpo, la forma o la dimensione del pene, del seno, del bacino, delle natiche. Ancora la muscolatura corporea, il colore dei capelli, disturbi e inestetismi come l’acne o la psoriasi, presenza o meno di tatuaggi e piercing…

Potrei andare avanti all’infinito. Tutto può essere “oggetto di derisione” da parte degli ignoranti che vogliono prendere di mira una persona.

Ma ciò di cui voglio parlare oggi, non è l’atto “volontario” di Body Shaming, bensì quello “involontario”. Quello cioè generato da dubbie pratiche di approvvigionamento clienti, di ricerca degli stessi online, spesso adottate da sedicenti networker che vogliono “tutto e subito”, senza etica e professionalità.

La storia di Agata

Capita quindi che, una ragazza normalissima, che “lotta” continuamente per tornare in forma, mi scriva una lunga e-mail, per chiedere “aiuto” e raccontare la sua storia.

Ho deciso di riportarla completamente, senza modifiche o omissioni, per far comprendere davvero quali possano essere gli effetti delle pratiche scorrette, nel tentativo assurdo e forsennato di cercare nuovi clienti online. A titolo informativo, ho cambiato solo il nome della persona, per garantire comunque maggiore privacy per la stessa.

La mail di Agata

Sono “Agata” , ho 40 anni e da tutta la vita combatto con la bilancia… e niente… Vince sempre lei!!!! Detto ciò vi racconto una storia vera, la mia anche se virtuale…

Gli ipocriti dicono che il fisico conta poco, ecc, ecc… ma io a loro vorrei far leggere gli screen di tutte quelle che mi chiedono l’amicizia su Facebook dal nulla… e poi improvvisamente scopri (cosa non difficile peraltro) che la loro home è invasa da messaggi e inserzioni di prodotti dimagranti e fantastici programmi… (fantastici si fa per dire).

Sono su Facebook da una decina di anni ma non passa giorno nel quale io non riceva 2/3 richieste di amicizia da signore che hanno unicamente questo fine. Quindi darei un suggerimento a chi si trova nella mia situazione perché saremo in tantissime!

Ne sono sicura! Cosa faccio quando mi esasperano?

Ogni tanto invece del mio bel visino… perché si sono grassa ma sono anche bella x fortuna, devo mettere dei papiri che spiegano perché non devono permettersi di chiedermi l’amicizia è la cosa infatti funziona!!!!

Ma… vi sembra giusto? Avrò diritto di decidere io se voglio stare così o dimagrire? Meno male che ci sono professionisti che spiegano bene come si opera nel network marketing così finalmente magari qualcuno la pianterà di stressare con richieste e messaggi inutili!!!

Buona vita a tutti

Considerazioni sul Body Shaming

Credo ci sia davvero poco da aggiungere a quanto riportato sopra. Mi piacerebbe poter dire ad Agata: “non preoccuparti, prima o poi si estingueranno tutti coloro che, pur di vendere un beverone o una dieta miracolosa, sono disposti a passare ore e ore a mandare messaggini alla qualunque, magari denigrando o facendo notare in maniera evidente ciò che potrebbe essere vissuto come un problema”

Ma, purtroppo, non è così. Ci sono troppe persone che, quotidianamente, vengono inserite nei vari business con tecniche simili. Utenti che entrano nel network marketing “per disperazione”, ingaggiati “tanto per far numero”, che poco (o niente) sanno di marketing o altro e a cui viene detto proprio “di fare così”. Utenti che credono davvero che “sia facile”, “sia veloce”, “sia la soluzione semplice a tutti i problemi”.

È tutta gente che, al 99%, abbandonerà di lì a qualche mese l’attività (dando colpa, ovviamente alla stessa). Sono persone che non hanno idea neanche di cosa stiano facendo. Cosa propongono e a chi.

Donne e uomini che odiano la telefonata del call center ma che poi adottano lo stesso, identico metodo (ma traslato su Messenger, Whatsapp e i Gruppi Facebook). Che, come abbiamo letto dalle parole di Agata, fanno Body Shaming continuamente, senza accorgersene e senza volerlo

Persone improvvisate, che vogliono solo “fare soldi” vendendo un percorso dimagrante (in questo caso specifico) o altro, non curandosi della professionalità, dell’etica e della metodologia di lavoro.

Conclusioni

Se sei un networker, hai letto questo articolo e ti sei rivisto in queste parole, NON farti assalire dai sensi di colpa: se sei davvero determinato a scalare il tuo business, hai grinta e vuoi comunicare in modo professionale (come dice Agata sul finire della sua e-mail) e ad attrarre clienti onlineclicca qui

Se invece sei vittima di Body Shaming come Agata, beh, ti dico: NON CURARTI DI LORO. E per loro intendo tutti coloro che pur di vendere, adottano pratiche “super scorrette” come quelle descritte. 

Non sanno chi sono e non sono professionali neanche nel loro “presunto lavoro”. Figurati se sono in grado di comprendere cosa stanno facendo adottando certi metodi. Anzi ti do un consiglio: ogni volta che ricevi uno di quei messaggini odiosi, fai come faccio io… SORRIDI

Dato la quantità di utenti che, ahimè, adottano questa tipologia di approccio, sicuramente ci aiuteranno a raggiungere il primo vero obiettivo di ogni giornata: SORRIDERE.

Alla prossima!
Antonio