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Sleep Tourism - Antonio Mariggiò

Sleep Tourism: i dati aiutano le catene alberghiere

Tempo di lettura: 3 minuti

Andare in vacanza per riposare. Si chiama Sleepcation o Sleep Tourism e negli ultimi mesi sono davvero tanti (e in crescita) gli utenti di tutto il mondo che stanno cercando questo genere di esperienza per le prossime vacanze.

Chi mi conosce sa bene che quotidianamente interrogo i motori di ricerca per comprendere le tendenze, per ascoltare la rete e intercettare i bisogni degli utenti. Lo faccio con i tanti tools a mia disposizione e nei vari settori merceologici (quelli dei clienti per cui lavoro). In questi giorni, in ambito turismo, la mia attenzione è stata attratta da questa particolare tendenza.

Sleep Tourism e catene alberghiere

Nel mondo sono sempre più gli utenti che cercano Sleep Tourism, le “vacanze del sonno” e gli hotel, oggi, sono ancor più attenti ad offrire servizi per il relax dei propri ospiti. Ad esempio, è crescente il numero di catene che permettono ai clienti di scegliere tra differenti tipologie di guanciale per dormire o che offrono veri e propri programmi dedicati interamente al riposo (vedi Six Senses, Resort or Spa o gli altri esempi che ho inserito nell’infografica, pubblicata su Instagram e allegata in basso).

Lo Sleep Tourism è una tipologia di vacanza basata prettamente sulla necessità di dormire. L’idea è quella di “staccare da tutto” per rinvigorire il corpo e la mente in vista di sfide future. Si può considerare come un viaggio di preparazione per periodi faticosi, sia lavorativi che familiari. Durante una sleepcation, si usa il tempo per riposare e dormire, senza essere disturbati da impegni o obblighi di alcun genere. Questa esperienza rappresenta un vero e proprio rituale del benessere, finalizzato a ricaricare le energie e a migliorare le proprie capacità nell’affrontare le difficoltà quotidiane.

Dalla ricerca condotta appunto per il mio cliente, è emerso che gli utenti Statunitensi e i Canadesi sono tra quelli che più ricercano lo Sleep Tourism. In Italia invece, un’alta percentuale di persone della Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio sono alla ricerca di relax in vacanza. Con interesse crescente nell’ultimo periodo e una elevata propensione all’acquisto.

Proprio da queste analisi, è emerso che le ricerche inerenti sleep tourism e booking sono correlate tra loro. Che gli utenti sono cioè sempre più interessati a trovare e a prenotare online, delle strutture che offrono questo genere di vacanze e di servizi.

L’offerta degli hotel per lo sleep tourism

Le catene alberghiere che sanno leggere i bisogni dei clienti anticipandone la richiesta diretta, si stanno adoperando per inserire nuovi strumenti e servizi incentrati proprio sul concetto di sleep tourism:

  1. Materassi e cuscini di alta qualità: molti hotel stanno iniziando a offrire materassi e cuscini di alta qualità per garantire ai propri ospiti alti standard di riposo.
  2. Menù del sonno: alcuni hotel offrono già da tempo i “menù del sonno” che includono tisane rilassanti, snack leggeri e altri alimenti che aiutano ad addormentarsi.
  3. Programmi di meditazione: sempre più hotel stanno offrendo programmi specifici per lo sleep tourism (ad esempio yoga) tenuti da istruttori esperti, che aiutano gli ospiti a rilassarsi e a prepararsi alla notte.
  4. Terapie spa rilassanti: sono molti ormai gli hotel che offrono massaggi e trattamenti con acque termali, per garantire una vera sleepcation.
  5. Tende oscuranti: le strutture alberghiere scelgono già da tempo tende oscuranti per le camere degli hotel, essenziali per garantire il buio completo nella stanza.
  6. Riduzione del rumore: per garantire agli ospiti una vacanza all’insegna dello sleep tourism, oltre alle stanze insonorizzate, alcuni hotel offrono ai propri ospiti strumenti utili a ridurre il rumore (es. tappi per le orecchie e altoparlanti per ascoltare il “rumore bianco”).
  7. Programmi di sonno personalizzati: come già detto, alcuni hotel offrono programmi di sonno personalizzati, in cui ogni ospite può liberamente scegliere il materasso, il cuscino e la biancheria più adatta alle proprie esigenze.
  8. Letture rilassanti: alcune catene alberghiere mettono a disposizione dei clienti una selezione di libri e riviste incentrati sul sonno e sul rilassamento. Un must per chi cerca vacanze incentrate sul concetto di sleep tourism.
  9. Attività all’aperto: passeggiate nella natura e sessioni di yoga all’aperto, vengono create appositamente per aiutare gli ospiti a rilassarsi prima di dormire.
  10. Strumenti per il controllo del sonno: alcuni hotel offrono degli strumenti per il controllo del sonno. Un esempio sono le applicazioni per lo smartphone che permettono di monitorare la qualità del loro sonno.

Leggere i dati per interpretare le tendenze

Tutto questo è emerso dalla ricerca. Dall’ascolto attivo dei social e della rete che permettono di intercettare nuovi bisogni. Sono tendenze che oggi non possono essere ignorate dai titolari di strutture ricettive e che possono essere monitorare solo con la conoscenza e l’uso periodico di tools professionali.

Per intenderci: non basta più pubblicare una foto sui social e aspettare di vedere quanti like prende (in realtà non è mai stato sufficiente). Oggi più che mai, i bisogni degli utenti possono essere intercettati in rete, analizzando i dati prodotti e interpretandone il significato. Lo sleep tourism è solo una delle tante tendenze che possono emergere da uno studio chirurgico del target e delle ricerche online.

Conclusioni

È necessaria una preparazione approfondita sull’utilizzo degli strumenti ed è impossibile pensare oggi ad un imprenditore che gioca a nascondino nel web (proprio come fanno i lurker online).

Se è vera l’affermazione che dice “la legge non ammette ignoranza”, credo allora che allo stesso modo, oggi, il commercio non ammetta più imprenditori che non conoscano la rete, i social e le infinite potenzialità che derivano da un utilizzo professionale degli stessi.

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A presto!
Antonio