Quando le tue email finiscono in spam, non è mai un caso. È un messaggio chiaro: qualcosa nella tua comunicazione è percepito come indesiderato, non sicuro o poco professionale. E se stai cercando di costruire relazioni online, ogni email che non arriva a destinazione è un’occasione persa. In questo articolo analizziamo cause e soluzioni al problema e anche uno strumento potentissimo (Bouncer) per risolvere in modo facile e autonomo il problema.
Il problema spiegato in parole semplici
Che tu stia inviando una newsletter, una campagna commerciale o un messaggio transazionale, il risultato non cambia: se l’email finisce nella cartella spam, è come se non fosse mai stata inviata. Questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti.
I provider (Gmail, Outlook, Yahoo) filtrano miliardi di email ogni giorno. E spesso il tuo messaggio viene bloccato per errori banali ma frequenti: mittente non autenticato, contenuti sospetti, destinatari disinteressati o liste non aggiornate.
Le cause principali dell’invio in spam
1. Autenticazione mancante o incompleta
Ogni email che invii dovrebbe dichiarare chiaramente chi è il mittente. Gli standard come SPF, DKIM e DMARC aiutano i provider a verificare che tu sia davvero chi dici di essere. Non sono concetti complessi: basta configurare correttamente alcune impostazioni sul tuo dominio (il sito da cui invii le email) o farti aiutare da un tecnico.
2. Reputazione dell’IP compromessa
Se il sistema da cui invii le email è stato usato in passato per fare spam (magari da altri utenti della stessa piattaforma), rischi che le tue comunicazioni vengano bloccate in partenza. È come avere un vicino di casa rumoroso che rovina la reputazione dell’intero condominio.
3. Contenuti “spammy”
Se il tuo messaggio sembra troppo pubblicitario, il filtro anti-spam lo intercetta. Usa un linguaggio naturale, evita le promesse miracolose e i toni urlati. Pensa a come scriveresti ad un contatto reale, con rispetto e chiarezza.
4. Liste di contatti non qualificate
Inviare email a chi non ti ha mai chiesto di riceverle è come suonare a caso i campanelli in un palazzo. Rischi che ti chiudano la porta in faccia. Meglio una lista più piccola ma realmente interessata.
5. Interazioni scarse o nulle
Se le persone non aprono, non cliccano e non rispondono, i provider interpretano questo come disinteresse. Serve lavorare su oggetto, timing e contenuto per migliorare il coinvolgimento.
Come uscire dalla cartella spam (e non tornarci più)
1. Verifica il tuo dominio
Anche se non sei un tecnico, puoi chiedere al tuo sviluppatore o provider di posta di configurare le protezioni base. È un passo fondamentale per farti riconoscere come mittente affidabile.
2. Ripulisci le tue liste
Ogni tanto fai pulizia: rimuovi indirizzi che non interagiscono da mesi o che risultano errati. Un piccolo sforzo che migliora la tua reputazione e riduce i rimbalzi.
3. Controlla cosa invii
Fai test su oggetto, lunghezza, tono. Inserisci una chiara possibilità di disiscrizione. Le persone devono sentire di avere il controllo.
4. Monitora e migliora con costanza
Non limitarti a inviare. Osserva cosa funziona, cosa no. I piccoli aggiustamenti portano i risultati migliori nel tempo.
Le tue email finiscono in spam? Ecco lo strumento che ti aiuta
Tra i migliori tool per verificare se le tue email finiscono in spam prima dell’invio c’è Bouncer, una piattaforma di verifica e recapito delle email riconosciuta per la sua facilità d’uso, elevate prestazioni e per le sue forti misure di sicurezza.
Ti permette di:
- Verificare la qualità della tua lista contatti
- Prevedere se l’email verrà segnalata come spam
- Ottenere suggerimenti tecnici per migliorare deliverability
È intuitivo, veloce e ti aiuta a evitare errori prima che sia troppo tardi. Usarlo regolarmente è come farsi un check-up prima di una maratona.
Sento tantissimi titolari di piccoli e-commerce, lamentarsi di aperture bassissime sulle loro newsletter. E spesso i problemi provengono proprio da liste e-mail obsolete e mai aggiornate. Scommettiamo che con qualche test sulle tue liste (proprio con Bouncer), scoprirai anche tu tantissimi indirizzi praticamente vecchi ed inutilizzabili? Una volta ripulita la lista e rivista la struttura delle email, sono convinto che riuscirai a raddoppire il tasso di apertura in pochissimo tempo.
Le email finiscono in spam? Basta
Non basta scrivere una buona email. Serve che arrivi, venga letta e generi una reazione. La cartella spam è il tuo primo nemico. Ma con gli strumenti giusti e un po’ di disciplina, puoi batterla e dire basta alle email che finiscono in spam.
Ogni email è una possibilità: di educare, ispirare, vendere. Non sprecarla.
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Alla prossima!
Antonio
FAQ & RIASSUNTO BREVE
Come faccio a sapere se le mie email finiscono in SPAM?
Puoi usare strumenti di test come Bouncer per simulare un invio e vedere dove finisce il messaggio.
Quanto influisce il contenuto nel far finire la mia email in SPAM?
Moltissimo. Parole, formattazione e link sono analizzati dai filtri anti-spam.
Basta avere una lista pulita per evitare lo SPAM?
No, ma è un ottimo inizio. Serve anche autenticazione, reputazione e contenuti di qualità.
Posso risolvere tutto da solo?
Sì, se hai un minimo di dimestichezza tecnica. Ma spesso chiedere supporto (o usare tool come Bouncer) è il modo più efficace e rapido per ottenere subito degli ottimi risultati.
Formatore sui temi del Marketing Digitale per TheVortex e per la prestigiosa 24Ore Business School, è nell’albo dei formatori Promos Italia, Agenzia Italiana per l’Internazionalizzazione. Autore del libro bestseller Amazon “Calamite Digitali”, Fondatore dello Studio Pubblicitario Quattrocolori. Consulente Marketing ed Esperto di Social Media. Marito di Mariagrazia. Papà di Alessandro. Creativo. Dinamico. Ottimista.